Imu: quando non si paga e quali sono le principali esclusioni spiegate in modo semplice

L’IMU (Imposta Municipale Propria) è una tassa comunale richiesta ai proprietari di immobili, ma non si applica indistintamente su tutte le abitazioni. Comprendere quando non si paga questa imposta e quali sono le principali esclusioni è fondamentale per evitare errori, sanzioni e pagamenti non dovuti.

Esenzione IMU per abitazione principale non di lusso

La principale esclusione dal pagamento dell’IMU riguarda l’abitazione principale, a condizione che questa non sia classificata come immobile di lusso. L’abitazione principale è il luogo in cui il proprietario e il suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente. Le categorie catastali considerate di lusso e dunque escluse dall’esenzione sono A/1, A/8 e A/9. Se l’abitazione ricade in una di queste categorie, l’IMU è comunque dovuta anche se costituisce la residenza principale.

L’esenzione si applica anche alle pertinenze dell’abitazione principale, ma solo fino a una pertinenza per ciascuna delle seguenti categorie catastali: C/2 (cantine o soffitte), C/6 (autorimesse o posti auto), C/7 (tettoie). Questo beneficio vale solo se tali pertinenze sono asservite all’abitazione principale e dichiarate come tali.

Dal 2013, questa esclusione rappresenta il caso più frequente in cui non si paga l’IMU: se la casa in cui si vive non è di lusso ed è l’abitazione principale, il proprietario non è tenuto al versamento dell’imposta.
IMU – Wikipedia

Ulteriori principali esclusioni e casi particolari

Oltre all’abitazione principale non di lusso, ci sono altri casi in cui l’IMU non si paga o si applicano specifiche esenzioni o agevolazioni:

  • Immobili dati in uso gratuito ai parenti di primo grado (genitori o figli): una riduzione del 50% sulla base imponibile dell’IMU può essere applicata, ma solo se il contratto di comodato è registrato e il comodante possiede un solo immobile in Italia.
  • Immobili assegnati all’ex coniuge: se, a seguito di separazione o divorzio, il giudice assegna l’abitazione all’ex coniuge, quest’ultimo è considerato agli effetti dell’IMU come titolare dell’immobile e può beneficiare dell’esenzione se vi risiede stabilmente.
  • Immobili appartenenti a specifiche categorie esenti per legge: tra cui fabbricati rurali strumentali, immobili degli enti religiosi utilizzati esclusivamente per attività di culto, scuole, ospedali o proprietà di Onlus e organizzazioni di volontariato usate per finalità istituzionali.
  • Alloggi sociali: anche queste strutture godono di specifiche esenzioni se rispondono ai requisiti previsti dalla normativa regionale.
  • Immobili di proprietà di anziani o disabili che risiedono stabilmente in strutture di ricovero o cura: l’esenzione si applica se l’immobile non è concesso in locazione.
  • Aree edificabili e terreni agricoli: alcune aree possono essere escluse dal pagamento a seconda della loro ubicazione (es. in zone montane o collinari), della destinazione agricola o dello status del proprietario (come piccoli coltivatori diretti).

Le esenzioni sono soggette a regole dettagliate: bisogna sempre fare attenzione a rispettare i requisiti previsti dalla legge, come la registrazione dei contratti e la residenza anagrafica dell’utilizzatore dell’immobile.

Chi deve pagare e chi è escluso: soggetti coinvolti

Non sono tutti i possessori di un immobile che devono pagare l’IMU. È importante distinguere tra le diverse figure coinvolte:

  • Il proprietario o titolare di diritto reale (nuda proprietà, usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) è sempre il soggetto passivo dell’IMU.
  • Chi vive in affitto non è mai tenuto al pagamento dell’IMU: l’obbligato è il proprietario e non l’inquilino.
  • Nel caso di multiproprietà o comproprietà, ciascun titolare paga l’IMU solo per la quota di possesso.

Anche la titolarità di pertinenze e il diritto di abitazione (come per l’ex coniuge assegnatario della casa familiare) possono incidere sulle esenzioni o riduzioni previste.

Sanzioni, prescrizione e altri casi di esclusione dal pagamento

Se si omette o si ritarda il pagamento dell’IMU, la legge prevede l’applicazione di sanzioni e il pagamento di interessi di mora. In caso di mancato pagamento entro i termini, il Comune può notificare avvisi di accertamento e cartelle esattoriali. Decorso inutilmente il termine per il pagamento, il rischio sarà anche il pignoramento dei beni. Tuttavia, se il Comune non attiva le procedure esattive entro cinque anni, il debito dell’IMU cade in prescrizione, ma è sufficiente qualsiasi atto interruttivo per fare ripartire il termine quinquennale.

Infine, esistono particolari esclusioni temporanee o legate a situazioni specifiche, come le case inagibili o inabitabili (che, se dichiarate tali e non utilizzate, permettono la riduzione del 50% dell’imposta), o legate a calamità naturali che giustificano specifiche esenzioni secondo decreti emanati di volta in volta.

L’Imu resta una tassa articolata che prevede numerose esclusioni e agevolazioni, con la linea guida principale che vede l’esenzione concentrata sulle abitazioni principali non di lusso e sulle categorie specifiche riconosciute dalla legge. Per ogni dubbio particolare, è sempre consigliato consultare i regolamenti comunali o un professionista.

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