Proprietario deceduto e IMU: ecco chi deve pagarla per legge e come non sbagliare

Quando il proprietario di un immobile decede, l’obbligo del pagamento dell’IMU passa automaticamente agli eredi, a decorrere dal momento dell’apertura della successione. Gli eredi, pur non avendo ancora effettuato la divisione materiale della proprietà, sono tenuti a versare l’imposta secondo la percentuale di quota spettante a ciascuno. Se la proprietà è suddivisa in parti uguali tra i figli, ognuno risponde limitatamente alla propria quota, senza responsabilità solidale verso le eventuali omissioni degli altri coeredi. Questa regola garantisce una gestione fiscale chiara e trasparente, evitando gravami ingiustificati per ciascun beneficiario della successione.Successione ereditaria

IMU su immobili ereditati: chi è obbligato al pagamento

Dal punto di vista normativo, il pagamento dell’IMU dopo il decesso del proprietario riguarda tutti gli eredi legittimi e testamentari che ricevono quote di proprietà dall’immobile. Il Comune di riferimento stabilisce ogni anno aliquote e scadenze sulla base delle leggi nazionali e locali. L’IMU grava così su ciascun erede in base alla propria percentuale, sia che l’immobile sia ancora indiviso sia che venga successivamente frazionato. In caso di coniuge superstite, occorre una significativa distinzione: la persona che gode di diritto di abitazione sulla ex casa familiare — riconosciuto automaticamente dal Codice Civile — è esentato dall’IMU su quell’abitazione principale.

Quando invece nessun erede risiede nell’immobile o tutti ricevono una quota senza abitarlo stabilmente, ciascun titolare di quota ereditaria deve pagare la propria parte dell’imposta comunale relativa alla casa. Se uno degli eredi non adempie, la responsabilità resta limitata a quel soggetto, senza estendersi agli altri coeredi. L’IMU si applica per tutte le proprietà che non siano destinate ad abitazione principale dell’erede.Imposta municipale unica

Procedura di pagamento dopo il decesso del titolare

La tempistica di pagamento segue principi precisi. Gli oneri fiscali devono essere assolti:

  • Per il periodo fino alla data di apertura della successione, l’IMU è dovuta dal de cuius (il deceduto), ma materialmente il versamento, se non ancora effettuato, viene assunto dagli eredi.
  • Per il periodo successivo all’apertura della successione e fino alla prima scadenza fiscale, ne rispondono direttamente gli eredi titolari della proprietà.
  • L’atto di pagamento si esegue tramite Modello F24, compilando i dati del deceduto nella sezione “Contribuente” e inserendo il proprio codice fiscale come “co-obbligato”, indicando la quota di possesso risultante dalla successione. È importante che ogni erede effettui il pagamento in base alla propria percentuale, evitando errori di calcolo che potrebbero generare sanzioni o contestazioni tributarie.

    Il termine per la prescrizione fiscale dell’IMU è di 5 anni: se il Comune non richiede il pagamento entro tale termine, il debito per gli eredi si estingue definitivamente. Tuttavia, per evitare spiacevoli sorprese, si raccomanda una verifica attenta della situazione fiscale dell’immobile alla morte del titolare, inclusa l’eventuale presenza di arretrati o tributi non versati. In caso di morosità maturata dal de cuius, gli eredi sono responsabili solo della quota originaria, senza penali aggiuntive relative a ritardi imputati esclusivamente al defunto.

    Eccezioni, agevolazioni ed errori frequenti

    Vi sono casi particolari in cui l’IMU non è dovuta dagli eredi. Questo accade quando almeno uno di loro trasforma l’immobile ereditato in propria abitazione principale, trasferendovi la residenza anagrafica. In base alla normativa vigente, le case adibite ad “abitazione principale” sono infatti esenti da IMU, salvo alcune eccezioni previste dai regolamenti comunali per immobili di lusso o accatastati come ville, castelli o palazzi storici.

    Molto spesso gli errori riguardano:

  • Il pagamento in misura non proporzionata alle quote ereditarie, risultando in versamenti eccessivi o insufficienti.
  • La mancata distinzione tra diritto di abitazione e proprietà della nuda quota, che può portare a richieste fiscali errate sui soggetti non realmente obbligati.
  • La trascuratezza verso gli arretrati: ogni erede deve verificare che non vi siano tributi non versati negli anni precedenti, perché questi in corso di successione si trasferiscono integralmente agli eredi.
  • Un altro errore frequente è considerare la divisione ereditaria come requisito necessario per il pagamento; invece, la responsabilità tributaria sorge già dal momento dell’apertura della successione, indipendentemente dalla divisione giudiziale o stragiudiziale tra eredi. La ripartizione non è infatti condizione di legge per la corretta corresponsione del tributo, anche se può facilitare la gestione pratica e contabile tra le parti.

    Consigli pratici e obblighi normativi

    Per non sbagliare, è fondamentale seguire alcune buone prassi:

  • Verificare attentamente la percentuale di proprietà risultante dalla denuncia di successione, così da calcolare esattamente la quota IMU spettante.
  • Consultare il regolamento IMU del Comune dove è ubicato l’immobile, poiché aliquote, agevolazioni e scadenze possono variare da una località all’altra.
  • Compilare il modello di pagamento IMU con tutti i dati richiesti, dal codice catastale dell’immobile ai riferimenti anagrafici del defunto e dell’erede obbligato.
  • Conservare tutte le ricevute di pagamento: in caso di contestazioni da parte dell’ente municipale, solo la documentazione ufficiale può evitare accertamenti o sanzioni.
  • Si sottolinea inoltre che, anche in presenza di più coeredi, ognuno è responsabile solo per la propria parte, e la mancata divisione ereditaria non sospende i pagamenti né rinvia le scadenze. In caso di dubbi interpretativi o casi complessi (presenza di usufrutti, divisioni non consensuali, controversie tra eredi), è opportuno rivolgersi a un notaio o a un consulente fiscale con esperienza in materia successoria per ricevere assistenza specifica nel calcolo e nella corretta ripartizione dei tributi.

    Prestare attenzione alla data effettiva di apertura della successione è fondamentale, poiché da questa decorrono tutti gli obblighi di pagamento, inclusi eventuali tributi comunali arretrati e sanzioni pregresse. Gli eredi devono anche tenere conto di eventuali modifiche legislative che potrebbero intervenire dopo il decesso, agendo tempestivamente per evitare penalità e per gestire l’eredità in modo trasparente ed efficace.

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