Non basta avere soldi sul conto: ecco cosa significa davvero gestire la liquidità

Quando si parla di gestione della liquidità, spesso si tende a pensare che sia sufficiente avere un saldo positivo sul conto per poter stare tranquilli, sia in ambito personale che aziendale. In realtà, la questione è molto più articolata: la vera gestione della liquidità implica un insieme di strategie consapevoli e pratiche attente, finalizzate non solo a garantire la copertura delle spese correnti e degli imprevisti, ma anche a valorizzare il patrimonio disponibile, evitando che il denaro resti “parcheggiato” senza generare valore o, peggio ancora, perda potere d’acquisto nel tempo.

L’importanza di un approccio consapevole alla liquidità

La liquidità rappresenta la capacità di far fronte tempestivamente agli impegni finanziari, come il pagamento delle bollette, delle rate di un finanziamento o delle spese impreviste. Tuttavia, limitarsi a mantenere somme importanti ferme sul conto corrente non è automaticamente sinonimo di sicurezza o di buona gestione. Questo dato di fatto si ricollega a un aspetto spesso trascurato: l’eccesso di liquidità può comportare una serie di svantaggi economici e psicologici.

In primo luogo, i conti correnti tradizionali, nella maggior parte dei casi, non offrono remunerazione o, se la offrono, applicano tassi talmente bassi da non compensare l’erosione dovuta all’inflazione. Così, nel corso degli anni, il capitale parcheggiato perde valore reale. Accumulare troppa liquidità può inoltre indurre uno stato di “inerzia finanziaria”, in cui la paura di investire o la ricerca di una sicurezza assoluta porta a rinunciare a opportunità di crescita del proprio patrimonio, riducendo la capacità di raggiungere obiettivi a lungo termine come una pensione serena o la tutela del proprio tenore di vita.

Cosa vuol dire davvero gestire la liquidità

Gestire la liquidità non significa quindi solo tenere d’occhio il saldo: è un processo che prevede un monitoraggio costante di entrate e uscite, la pianificazione delle proprie necessità future e la valutazione delle riserve utili per far fronte ad emergenze. Un buon metodo consiste nel calcolare l’ammontare minimo necessario per coprire le spese ordinarie e gli imprevisti nei prossimi mesi. Gli esperti suggeriscono di mantenere sul conto una somma sufficiente a gestire le spese fisse e straordinarie per un periodo di tre fino a dodici mesi, a seconda della propria situazione lavorativa e familiare. Tutta la liquidità eccedente dovrebbe invece essere destinata a strumenti finanziari più produttivi, secondo profili e obiettivi personali.

Una delle best practice più diffuse è quella di:

  • Identificare le spese mensili fisse e stimare quelle variabili.
  • Costituire un fondo d’emergenza pari a molteplici mensilità di spesa essenziale.
  • Monitorare costantemente il rapporto tra liquidità disponibile e obiettivi finanziari nel tempo.
  • Evitare che il capitale in eccesso resti inattivo su strumenti non remunerativi, valutando soluzioni alternative personalizzate.

Queste pratiche, se applicate correttamente, permettono sia di ridurre l’ansia finanziaria sia di massimizzare il valore del proprio capitale.

La gestione della liquidità nelle aziende

Se la consapevolezza nella gestione del denaro è importante per le famiglie, nel mondo aziendale la gestione della liquidità diventa un vero e proprio pilastro della solidità economica. In una impresa, infatti, il cash flow management va ben oltre la semplice verifica del saldo in banca: implica il bilanciamento strategico dei flussi di cassa, la previsione dei periodi di maggiore fabbisogno finanziario e la definizione di piani di investimento per utilizzare al meglio le eccedenze temporanee.

Solo mantenendo uno stretto controllo sui flussi monetari in entrata e uscita, le aziende possono affrontare tempestivamente pagamenti a fornitori, imposte, stipendi e investimenti, evitando crisi di liquidità anche in presenza di profitti contabili. Il rischio, in caso di cattiva gestione del cash flow, è quello di trovarsi costretti a ricorrere a finanziamenti onerosi o, nei casi peggiori, a dover ridimensionare le proprie attività.

Oggi le aziende possono avvalersi di una vasta gamma di soluzioni e strumenti di cash management che permettono:

  • di ottimizzare la raccolta e l’utilizzo della liquidità nel breve termine,
  • di elaborare previsioni accurate sulla base di dati storici,
  • di automatizzare i processi di riscossione e pagamento,
  • di investire le eccedenze in prodotti sicuri e flessibili.

Oltre la liquidità: rischi e opportunità

Un errore frequente, sia per chi gestisce capitali personali che aziendali, è considerare la liquidità come una risorsa infinita e sempre positiva. In realtà, esiste un vero e proprio “paradosso della liquidità”: oltre una certa soglia, la liquidità diventa capitale dormiente, destinato a deperire nel tempo per via dell’inflazione e dei costi di gestione. Nel contempo, immobilizzare risorse in eccesso può significare rinunciare a impiegarle in attività produttive, innovazione o nuove opportunità di business.

Da qui l’esigenza di agire su più fronti:

  • Studiare strumenti di investimento a breve termine che offrano un minimo rendimento senza eccessivi rischi, per proteggere il capitale dall’erosione inflazionistica.
  • Adottare una gestione dinamica e consapevole degli strumenti disponibili, individuando un equilibrio tra liquidità e investimenti sulla base di una corretta valutazione del profilo di rischio.
  • Verificare periodicamente l’adeguatezza delle proprie riserve rispetto alle esigenze attuali e prospettiche.

Conclusioni operative

Avere molti soldi depositati su un conto, senza una finalità precisa, non rappresenta una forma di protezione efficace del proprio futuro finanziario. Al contrario, solo attraverso una vera pianificazione della liquidità – fondata su consapevolezza, monitoraggio e una gestione attiva del patrimonio – è possibile utilizzare al meglio il denaro, tutelarsi dagli imprevisti e cogliere opportunità di crescita. In questo modo, la liquidità non diventa mai un freno ma una risorsa strategica, al servizio dei progetti di vita, della salute finanziaria personale e, per le aziende, della continuità e dello sviluppo del business.

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