Negli ultimi anni, il libretto di risparmio è tornato al centro dell’attenzione di molti risparmiatori italiani, sia per la sua storica affidabilità che per la recente evoluzione dei prodotti offerti dagli istituti bancari e postali. Tuttavia, scegliere di creare un libretto di risparmio oggi può rivelarsi meno vantaggioso rispetto al passato, e in alcuni casi persino rischioso dal punto di vista del potere d’acquisto e dei rendimenti. Analizziamo i principali aspetti che influenzano questa decisione e valutiamo le ragioni per cui potresti effettivamente perdere soldi.
Come funziona il libretto di risparmio
Il libretto di risparmio rappresenta uno degli strumenti più semplici e tradizionali per il deposito di denaro. Può essere di tipo bancario o postale, e consente di versare o prelevare contanti direttamente allo sportello, mantenendo una piena tracciabilità dei movimenti. La recente digitalizzazione ha portato alla nascita di versioni come il libretto Smart, gestibile tramite app e dotato di una carta di debito collegata, pur restando molto distante dalle funzionalità avanzate di un vero conto corrente.
Nella sua forma più moderna, il libretto di risparmio offre:
- Sicurezza per il deposito dei risparmi, grazie all’affidabilità degli enti coinvolti come Poste Italiane o le principali banche italiane.
- Possibilità di accredito della pensione e talvolta anche dello stipendio.
- Gestione semplificata delle operazioni di prelievo e versamento.
- Rendimento variabile a seconda della tipologia; tuttavia, i tassi sono generalmente molto bassi.
Questa soluzione si rivolge principalmente agli over 60, ai giovani che iniziano a risparmiare e alle famiglie che desiderano uno strumento semplice per mettere da parte piccole somme senza vincoli particolari.
Per approfondire le caratteristiche tecniche e storiche del libretto di risparmio, si può consultare la pagina dedicata su Wikipedia.
I rendimenti: una delusione per i risparmiatori
Uno dei principali motivi di insoddisfazione per chi apre un libretto di risparmio riguarda i rendimenti. In particolare, nel 2025 il tasso di interesse annuo lordo del libretto postale Smart si attesta attorno allo 0,001%, una cifra che non solo è praticamente nulla ma spesso viene erosa da imposte e commissioni sulle operazioni. Anche le offerte promozionali che promettono interessi più elevati tendono a essere temporanee e limitate a brevi periodi o per somme modeste.
Nella maggior parte dei casi, dopo aver sottratto la tassazione sui depositi (imposta di bollo annua e imposta sugli interessi), il guadagno reale è inferiore all’inflazione. In altre parole, il potere d’acquisto del denaro depositato tende a diminuire nel tempo. Il rischio inflazionistico è dunque uno degli svantaggi più evidenti, al punto che molti esperti invitano i risparmiatori a valutare prodotti alternativi per conservare il valore della propria liquidità.
Calcolo pratico degli interessi netti
Supponiamo di depositare 10.000 euro su un libretto postale smart. Al tasso lordo dello 0,001% annuo si otterrebbero, in teoria, 10 centesimi di euro dopo un anno. Tuttavia, su questa cifra viene applicata una tassazione del 26%, riducendo ulteriormente il rendimento. L’imposta di bollo parte da 34,20 euro all’anno per saldi superiori ai 5.000 euro, eliminando completamente il guadagno ed erodendo il capitale invece di farlo crescere.
Limitazioni operative e rigidità dei libretti postali e bancari
Oltre ai rendimenti deludenti, il libretto di risparmio presenta diverse limitazioni operative:
- Rigidità dell’investimento: il denaro può essere disponibile solo tramite sportello o carta associata, spesso con limiti di operatività inferiori rispetto a un conto corrente.
- La Carta Libretto, spesso inclusa con il libretto smart, consente un numero limitato di operazioni e non offre la flessibilità delle comuni carte di debito.
- Nessuna possibilità di versare assegni, richiedere piccoli prestiti o utilizzare una carta di credito.
- In caso di smarrimento del libretto fisico, la procedura di recupero può essere lunga e complicata.
- Necessità di essere dotati di uno smartphone per la gestione digitale; la app può risultare non intuitiva per alcune fasce di utenti.
Questi limiti rendono il libretto meno adatto a chi desidera gestire attivamente le proprie finanze, investire o disporre rapidamente dei propri risparmi.
Gestione della sicurezza e delle garanzie
I libretti di risparmio postali non sono coperti dal fondo di tutela dei depositi bancari (DGS), che garantisce fino a 100.000 euro per conto. Sebbene la copertura risulti illimitata per legge, manca una normativa chiara che sancisca questa protezione, lasciando alcuni dubbi sulla reale sicurezza in caso di eventi eccezionali.
Vantaggi residui e nuove normative
Nonostante queste criticità, il libretto di risparmio mantiene alcune qualità:
- Ideale per chi vuole gestire piccoli importi senza aprire un conto corrente completo.
- Utile per accreditare la pensione INPS o INPDAP, soprattutto per chi non necessita di servizi bancari complessi.
- Semplicità di gestione e assenza di costi nascosti nella maggior parte dei casi.
- Possibilità di collegare buoni fruttiferi postali, che offrono durate e rendimenti differenti, utili per diversificare il portafoglio degli investimenti.
A partire dal 5 marzo 2025, una nuova normativa ha escluso i libretti di risparmio postale dal calcolo del patrimonio mobiliare ai fini ISEE fino a 50.000 euro. Questa modifica ha impatto positivo sulle famiglie che devono accedere a benefici sociali o agevolazioni fiscali, rendendo il libretto uno strumento strategico per alcune categorie di cittadini.
Per approfondire la normativa e la funzione patrimoniale dei libretti è possibile consultare la voce enciclopedica dedicata.
Alternative più redditizie e consigli pratici
Oggi il panorama degli strumenti di risparmio si è ampliato notevolmente. Oltre ai libretti, è possibile valutare soluzioni come:
- Conti deposito vincolati o non vincolati, con tassi di interesse più elevati.
- Buoni fruttiferi postali con durate e rendimenti diversificati.
- Fondi comuni a basso rischio per chi cerca una crescita modesta ma costante del capitale.
- Investimenti in titoli di Stato, che offrono maggiore protezione contro l’inflazione e rischi normativi contenuti.
La scelta migliore dipende dalle proprie esigenze di liquidità, dai tempi di investimento desiderati e dal profilo di rischio personale. Prima di aprire un libretto di risparmio conviene confrontare attentamente interessi netti, costi e limitazioni, valutando anche le alternative disponibili presso le principali banche italiane.
In sintesi, aprire oggi un libretto di risparmio può essere conveniente solo in situazioni molto specifiche, come l’accredito della pensione, la gestione di piccoli importi o la necessità di accedere a particolari agevolazioni fiscali. Per la maggior parte dei risparmiatori, uno strumento così tradizionale rischia di generare perdite di valore reale nel medio e lungo termine, soprattutto a causa della bassa redditività e dell’inflazione che erode il capitale depositato.