Le truffe telefoniche e via email stanno vivendo nel 2025 una crescita vertiginosa, coinvolgendo ormai decine di migliaia di vittime ogni anno, con strategie sempre più sofisticate in grado di sottrarre sia dati personali che risparmi. Queste incursioni digitali non si rivolgono soltanto agli utenti meno esperti, ma minacciano chiunque, sfruttando paure, urgenze e nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale applicata alle voci sintetiche. L’obiettivo dei malintenzionati è mettere in crisi la sicurezza delle comunicazioni, carpire informazioni sensibili o indurre la vittima a compiere azioni che autorizzano pagamenti o trasferimenti di fondi.
I principali raggiri via telefono e email nel 2025
Tra le tecniche più diffuse figura il vishing – una variante del phishing che sfrutta la voce e le telefonate per appropriarsi di dati riservati. I truffatori possono anche inviare codici di conferma sul cellulare, simulando chiamate di enti autorevoli o istituti di credito, chiedendo alla vittima di leggere il codice ad alta voce oppure di inserirlo su moduli online fasulli. Quest’azione è mirata a finalizzare un trasferimento di denaro a loro favore, spesso dopo aver già ottenuto informazioni bancarie tramite altre frodi. Un’altra tattica prevede di invitare l’utente a scaricare software o app apparentemente sicure, che invece funzionano da trojan per rubare dati o accedere agli account bancari.
Se la truffa viene portata avanti via email, spesso il messaggio simula una richiesta urgente: pagamenti arretrati, aggiornamenti di sicurezza, o avvisi di sospensione di servizi online. Nel testo si trova quasi sempre un link fasullo che conduce a una pagina dove viene richiesto di inserire PIN, password, codici di sicurezza o informazioni finanziarie. Gli indirizzi email e i domini di provenienza sono studiati per somigliare a quelli originali di banche, enti pubblici, o aziende di servizi, al punto da ingannare anche gli utenti più cauti.
Nuove tecnologie e ingegneria sociale: lo spoofing e la voce sintetica
Nel 2025, l’intelligenza artificiale è diventata uno strumento chiave nelle mani dei truffatori. L’utilizzo della voce sintetica, che riproduce tono, timbro e persino frasi mai pronunciate dalla vittima, rende estremamente difficile distinguere tra una chiamata reale e una manipolata. I criminali possono indurre chi riceve la chiamata a rispondere “sì” oppure a confermare dati personali, costituendo la prova fasulla di un consenso a contratti o transazioni fraudolente. Gli esperti raccomandano di non pronunciare mai la parola “sì” durante conversazioni sospette e di riagganciare immediatamente se si percepisce qualcosa di anomalo.
Altrettanto insidioso è lo spoofing, una tecnica che consente ai truffatori di alterare la visualizzazione del numero chiamante sul display. Spesso il numero sembra italiano, magari molto simile a quello della vittima o associato a enti noti come banche e servizi pubblici, rafforzando così la fiducia dell’utente. Questa particolare ingegneria sociale rende offerte ingannevoli – ad esempio per cambiare gestore telefonico o energetico – sempre più frequenti e convincenti. Negli ultimi mesi, il fenomeno dello spoofing è stato così invasivo che circa il 20% dei nuovi contratti luce e gas nel 2024 sono stati attivati attraverso modalità scorrette, portando le autorità ad adottare un piano di contrasto basato sul blocco delle chiamate sospette e il controllo in tempo reale della loro autenticità.
I più diffusi copioni di truffa: come riconoscerli
Chiamate da enti “autorevoli”
Una delle strategie più ricorrenti consiste nell’impersonare forze dell’ordine, istituzioni bancarie, enti assicurativi o uffici pubblici. Il truffatore inscena un finto illecito, minacciando multe o arresti imminenti. Queste chiamate sono spesso aggressive e fanno leva sulla paura per ottenere informazioni o convincere la vittima ad agire in fretta. Talvolta è richiesto un bonifico per “regolarizzare” la posizione, oppure di fornire dati sensibili per “verifiche di sicurezza”.
La truffa del parente in difficoltà
Un’altra messa in scena molto diffusa è quella del “nipote bloccato” o di un parente coinvolto in un incidente. Il truffatore, fingendosi un familiare, afferma di essere in prigione o di aver subito un problema serio, chiedendo aiuto immediato sotto forma di denaro. Queste chiamate sfruttano la vulnerabilità emotiva, soprattutto degli anziani, e mirano a un trasferimento rapido di fondi tramite servizi di pagamento non tracciabili.
La truffa del singolo squillo
In questo caso, viene effettuato un breve squillo da numeri internazionali o sconosciuti. Se la vittima richiama, si collega a una linea a pagamento che può causare addebiti elevati e, nel corso della conversazione, viene ulteriormente manipolata per sottoscrivere servizi o fornire dati finanziari.
- Messaggi che promettono vincite o rimborso di servizi mai richiesti
- Richieste di verifica dei dati bancari tramite link o app
- Minacce di sospensione di conti o servizi senza preavviso
Consigli pratici per difendersi dalle truffe digitali
Difendersi dalle truffe telefoniche ed email nel 2025 richiede consapevolezza e alcune semplici regole, che si rivelano decisive:
- Non fornire mai dati personali o bancari al telefono, soprattutto se la chiamata arriva a sorpresa.
- Non cliccare su link ricevuti via SMS o email se non si è assolutamente certi della loro provenienza.
- Verificare sempre l’identità del chiamante, usando numeri e canali ufficiali dell’azienda o ente.
- Diffidare da richieste di urgenza: i truffatori spesso cercano di far agire la vittima prima che possa riflettere.
- Installare app e software solo dagli store ufficiali e mai su indicazione di terze parti non identificate.
- Bloccare e segnalare i numeri sospetti, contribuendo così a tutelare la comunità.
- Non pronunciare la parola “sì” nelle chiamate sospette o con interlocutori non identificabili.
- Se si riceve una chiamata minacciosa da parte di presunti enti statali o di un parente, contattare subito le forze dell’ordine e i familiari verificando quanto accaduto.
Le autorità e i gestori telefonici stanno introducendo filtri preventivi che bloccano molte chiamate-truffa provenienti da numeri fissi, non geografici e dall’estero, con sistemi di verifica in tempo reale che confrontano i numeri con le liste ufficiali. Tuttavia, la prudenza individuale resta il baluardo più efficace.
Riconoscere i segnali di una possibile frode e reagire prontamente è la chiave per proteggere i propri dati e il conto corrente. In caso di dubbio, è meglio riagganciare e rivolgersi direttamente agli enti interessati tramite contatti pubblici e certificati. La sicurezza digitale nel 2025 dipende più che mai dalla capacità di difendersi dalle tecniche evolute di ingegneria sociale, mantenendo una costante attenzione alle comunicazioni che si ricevono ogni giorno.