L’Assegno di Inclusione rappresenta la principale misura di sostegno economico e sociale erogata ai nuclei familiari in condizioni di vulnerabilità in Italia a partire dal 2025. Si tratta di un aiuto pensato per garantire una rete di sicurezza alle famiglie più fragili, soprattutto laddove siano presenti soggetti a rischio di esclusione sociale come minorenni, persone con disabilità, ultrasessantenni o componenti in condizioni svantaggiate. L’obiettivo è promuovere l’inclusione attiva attraverso un contributo mensile erogato nel rispetto di precisi criteri di accesso, accompagnato da percorsi di attivazione sociale e lavorativa.
Beneficiari dell’Assegno di Inclusione: chi ha diritto
Il diritto all’assegno spetta esclusivamente a determinati nuclei familiari che rispondano sia a requisiti soggettivi sia a precise condizioni economiche e di cittadinanza. In particolare, deve essere presente almeno uno dei seguenti soggetti:
- Persona con disabilità riconosciuta nei modi previsti dalla normativa vigente;
- Minorenne presente nel nucleo familiare;
- Componente con almeno 60 anni di età;
- Persona in condizione di svantaggio seguita da servizi sociali o sociosanitari territoriali, per ragioni di cura e assistenza.
Oltre ai requisiti di composizione familiare, per beneficiare della misura, il richiedente e il nucleo familiare devono rispettare inoltre queste condizioni legate all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e alla residenza:
- ISEE annuale del nucleo familiare inferiore a 10.140 euro;
- Patrimonio immobiliare, esclusa la casa di abitazione fino a un valore massimo di 150.000 euro, non superiore a 30.000 euro;
- Residenza in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, requisito che si estende a tutti i familiari beneficiari;
- Cittadinanza italiana, europea o permesso di soggiorno UE di lungo periodo, oppure status di protezione internazionale o apolide.
Questi requisiti, aggiornati annualmente, puntano a garantire la destinazione dell’ADI a famiglie realmente in stato di bisogno economico e sociale ISEE.
Condizioni economiche: limiti di reddito e patrimonio
Al cuore dell’accesso all’Assegno di Inclusione sono poste le condizioni reddituali e patrimoniali. Il primo parametro di riferimento è l’ISEE, che deve risultare inferiore alla soglia di 10.140 euro annui. Questo indicatore, che fotografa la situazione economica complessiva della famiglia, costituisce il criterio fondamentale di selezione. Oltre all’ISEE, sono previsti altri paletti:
- Reddito familiare annuale inferiore a 6.500 euro annui (moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza, che tiene conto della composizione del nucleo), con possibili integrazioni in caso di locazione regolarmente registrata;
- Patrimonio mobiliare (conti, depositi, titoli) non superiore a 6.000 euro, elevabile fino a 10.000 euro a seconda del numero dei componenti e della loro condizione (presenza di disabilità);
- Patrimonio immobiliare (oltre la casa di abitazione) non superiore a 30.000 euro.
L’entità dell’assegno viene calcolata sulla base dei parametri sopra elencati, con l’obiettivo di integrare il reddito del nucleo familiare fino a raggiungere la soglia prevista dalla normativa, secondo criteri di equità e proporzionalità.
Criteri di esclusione: quando l’assegno non spetta
Accanto alle condizioni di accesso, la normativa prevede precise cause di esclusione per evitare abusi e indirizzare correttamente le risorse pubbliche. Non hanno diritto all’Assegno di Inclusione:
- I soggetti sottoposti a misure cautelari personali o a misure di prevenzione;
- Chi abbia riportato condanne definitive nei dieci anni precedenti alla richiesta, per reati particolarmente gravi previsti dalla legge;
- Le famiglie in cui un componente si è dimesso volontariamente dal lavoro nei dodici mesi precedenti la domanda, salvo il caso di dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro;
- I nuclei non in regola con i requisiti di residenza e cittadinanza;
- Coloro che non rispettano i percorsi obbligatori di inclusione sociale e lavorativa previsti dal patto di attivazione digitale familiare, come pure chi non si presenta alle convocazioni dei servizi competenti;
- Famiglie che hanno un ISEE superiore ai limiti fissati dalla legge, o che superano i limiti di reddito e patrimonio stabiliti.
Inoltre, per poter ricevere effettivamente il contributo, è indispensabile mantenere aggiornati i dati relativi al nucleo familiare, all’ISSE e al reddito. Qualunque variazione che incida su questi parametri può comportare la decadenza immediata del beneficio.
Iter di domanda, impegni richiesti e sospensione dei pagamenti
Chi intende fruire dell’Assegno di Inclusione deve seguire una procedura definita:
- Presentazione della domanda attraverso il portale INPS utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure tramite i servizi dei patronati e dei CAF autorizzati;
- Certificazione della situazione economica tramite ISEE valido al momento della richiesta;
- Registrazione alla piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), con sottoscrizione del patto di attivazione digitale di tutto il nucleo familiare;
- Adesione obbligatoria a percorsi personalizzati di inclusione tramite i servizi sociali e i centri per l’impiego.
È fondamentale la partecipazione attiva alle misure di inserimento sociale e lavorativo, quali:
- Colloqui e incontri presso i servizi sociali;
- Frequenza a corsi di formazione e/o orientamento;
- Ricerca attiva di lavoro e accettazione di offerte congrue.
La mancata partecipazione o il rifiuto non giustificato alle iniziative proposte comportano la sospensione, se non la perdita definitiva, dell’assegno. Anche le dichiarazioni mendaci o la non tempestiva comunicazione di variazioni rilevanti (ad esempio nuovi redditi, cambi di residenza, ingresso o uscita di componenti dal nucleo) rappresentano causa di immediata esclusione, con obbligo di restituzione delle somme eventualmente percepite indebitamente.
La misura, infine, si inserisce in una più ampia strategia di contrasto alla povertà, promuovendo l’inclusione non solo economica ma anche sociale e lavorativa. L’Assegno di Inclusione rappresenta infatti una risposta integrata che coinvolge diverse istituzioni e mira a rafforzare il tessuto sociale, agendo sulle cause più profonde della marginalità. Per comprendere appieno il funzionamento e l’ampiezza di questa politica, può essere utile approfondire il ruolo dell’ISEE come strumento centrale nella selezione dei beneficiari e nella determinazione degli importi erogati.