Vincono milioni al SuperEnalotto e spariscono: ecco che fine fanno davvero i vincitori

Le storie di chi vince cifre straordinarie al SuperEnalotto hanno sempre esercitato un fascino particolare sull’opinione pubblica italiana. Tra invidia, stupore e curiosità, molti si chiedono che fine facciano davvero queste persone una volta intascato il denaro e se la loro vita si trasformi in un sogno dorato o piuttosto in un incubo. Emerge un dato ricorrente: dopo la vincita la maggior parte dei fortunati sceglie la riservatezza assoluta, spesso sparendo dalla scena pubblica e tagliando i ponti con il passato. Dietro questa sparizione si celano ragioni psicologiche, esigenze pratiche e, non di rado, parabole fatte di eccessi, errori e disavventure.

La procedura: anonimato e sicurezza

Il sistema del SuperEnalotto tutela in ogni modo la privacy del vincitore. Chi centra il jackpot si reca presso uffici appositi per ritirare la somma: la procedura è complessa, viene richiesto di firmare documentazione, e l’accredito avviene dopo diversi controlli, generalmente entro 91 giorni dalla vincita. Mai trapelano, ufficialmente, dettagli su nome, età, sesso e volto del vincitore: tutto resta strettamente confidenziale, come previsto da regolamento. L’unica informazione pubblica riguarda il punto vendita dove è stata effettuata la giocata e la data in cui il milionario incassa il premio, come nel caso recente della vincita romana da 88,2 milioni di euro nel 2025, la cui identità del vincitore resta ignota anche ai titolari della ricevitoria.

Questa segretezza non nasce solo dal desiderio dei vincitori, ma anche per questioni di sicurezza: improvvisamente ricchi, i neomilionari rischiano di diventare bersaglio di truffe, richieste di aiuto, minacce o vera e propria criminalità. Per questo motivo si consiglia spesso di mantenere il più basso profilo possibile, spegnere cellulari, cambiare indirizzo, sparire temporaneamente o anche definitivamente dal proprio ambiente abituale.

Un destino comune: la vita dopo la vincita

Nonostante il sogno collettivo, la realtà racconta che molti vincitori, in pochi anni, finiscono col perdere tutto o vedere la propria vita peggiorata. Un caso emblematico è quello dei nove riminesi che nel 1998 vinsero l’equivalente di 24 miliardi di lire. Due sono deceduti, uno poco dopo la vincita in età già avanzata; un altro ha lasciato il lavoro, investendo in uno stabilimento balneare e cambiando completamente vita. Altri hanno rapidamente dissipato la fortuna per colpa di scelte sbagliate, investimenti azzardati e rapporti di amicizia rivelatisi predatori: in poco tempo hanno sperperato quasi tutte le somme vinte, ritrovandosi, alcuni, a condurre la stessa vita modesta di prima o addirittura peggiore.

  • Alcuni vincitori subiscono pressioni psicologiche impreviste: isolati dalla vecchia cerchia di amici e parenti, diventano sospettosi e chiusi, spesso sommersi da richieste di denaro e nuove false amicizie.
  • In casi estremi si registrano esperienze drammatiche come il cadere nel tunnel della droga o in situazioni di dipendenza, con conseguenze tragiche sia per il patrimonio sia per la salute.
  • Molti finiscono nel giro delle truffe finanziarie o degli investimenti sbagliati, perdendo rapidamente i milioni senza la competenza necessaria a gestire questa svolta improvvisa.

Alcuni, pur non scivolando nella rovina, confessano che la felicità annunciata dal denaro non si materializza: le amicizie si sfilacciano, i rapporti familiari si complicano, la routine quotidiana viene stravolta con effetti imprevedibili sul benessere psicologico.

Il fenomeno dei premi non riscossi

Non tutti i vincitori di premi importanti, anche se meno eclatanti del jackpot, riscuotono effettivamente la cifra vinta. In Italia è ricorrente il caso di premi mai incassati, dai 50.000 ai 200.000 euro, spesso a causa di disattenzione, perdita della ricevuta o semplice ignoranza delle regole di riscossione: se il biglietto vincente non viene presentato entro i termini stabiliti (di solito dai 60 ai 90 giorni dal concorso), la vincita decade e la somma viene trattenuta dallo Stato oppure destinata ad altri scopi.

In tali occasioni le ricevitorie e i media diffondono appelli affinché i titolari dei biglietti si presentino a ritirare il premio, ma non mancano episodi in cui il mistero rimane irrisolto: i vincitori sembrano letteralmente svaniti nel nulla, forse ignari della loro fortuna.

Le parabole internazionali: vincitori e dissipatori

Il destino incerto dei vincitori di lotterie come il SuperEnalotto non è un fenomeno soltanto italiano. Nel mondo, molti vincitori di jackpot milionari sono finiti in rovina nel giro di pochi anni. Alcuni esempi eclatanti:

  • Lara e Roger Griffiths hanno dissipato oltre 2,7 milioni di dollari in lussi e investimenti imprudenti, finendo quasi sul lastrico dopo che un incendio ha devastato la loro abitazione e il matrimonio è andato in crisi poco dopo la vincita.
  • Bud Post, vincitore di 16,2 milioni di dollari, ha accumulato più di un milione di debiti in un solo anno, divorato da investimenti familiari sbagliati e costretto a cause legali e minacce fisiche persino dai suoi parenti.
  • Un giovane britannico di 19 anni, dopo aver vinto 15 milioni, si è ritrovato senza nulla pochi anni dopo, avendo speso tutto in eccessi, droghe, automobili e feste sfrenate.

Molti studi e analisi confermano che l’effetto improvviso della ricchezza può avere ricadute sociali e psicologiche fortissime. I nuovi milionari si trovano a vivere una realtà per la quale quasi mai sono preparati, anche per mancanza di una cultura finanziaria adeguata. Non sono rari casi di investimenti maldestri, donazioni incoscienti, divorzi improvvisi e perdita totale dei contatti con la propria comunità. In alcuni casi, questa esperienza viene definita addirittura come una “maledizione”, al punto che qualcuno arriva a rimpiangere la propria condizione precedente.

In sintesi, la vita dei vincitori del SuperEnalotto non si trasforma necessariamente in una lunga vacanza di felicità e agiatezza: spesso dietro il loro “sparire” si cela una scelta di autodifesa, ma anche storie amare di disadattamento, errori fatali e fragilità umana. Fatta eccezione per chi, con saggezza e riservatezza, riesce davvero a cambiare la propria esistenza in meglio, per molti la ricchezza improvvisa si trasforma in una sfida complicata e a doppio taglio, molto più difficile da gestire di quanto si possa immaginare.

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