Non pagare l’IMU se hai questo problema: ecco la procedura ufficiale per sospenderla subito

L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Unica, rappresenta uno degli oneri fiscali più discussi da chi possiede immobili in Italia. Esistono però alcune situazioni in cui il contribuente può non essere obbligato a pagare questa imposta, o può sospendere il pagamento seguendo una procedura specifica e ufficiale. È fondamentale capire quali sono i casi che danno diritto alla sospensione o all’esenzione, quali documenti occorrono e qual è l’iter da seguire affinché tutto avvenga secondo la normativa vigente, evitando rischi di sanzioni o interessi di mora.

Quando si può sospendere o non pagare l’IMU

Prima di tutto è essenziale conoscere le cause legittime di sospensione dell’IMU. Le più comuni riguardano:

  • Contenzioso tributario: quando il contribuente riceve una cartella di pagamento relativa all’IMU e decide di presentare ricorso presso la Commissione Tributaria, è possibile chiedere la sospensione del pagamento fino al pronunciamento finale del giudice competente. Questo caso è regolato da precise norme di legge, fra cui il D.Lgs 546/1992 art.47 comma 3 e il DPR 602/1973 art 39 .
  • Prescrizione del debito: se il Comune non ha mai notificato un atto di accertamento o una cartella nei termini dei 5 anni, il debito IMU si considera prescritto e quindi non deve essere pagato . È importante verificare la data esatta dei versamenti mancati e degli eventuali atti ricevuti, poiché una notifica irregolare permette di opporsi e chiedere l’annullamento totale dell’IMU richiesta.
  • Esenzione per abitazione principale: l’IMU non si paga se l’immobile costituisce l’abitazione principale del proprietario, ovvero se vi risiede e vi dimora abitualmente insieme al proprio nucleo familiare . In casi particolari, come immobili concessi in comodato a parenti stretti o attribuiti a ex coniugi, si può ottenere una riduzione o addirittura l’esenzione dall’imposta.

Altre situazioni di sospensione temporanea

In alcuni casi il Legislatore ha disposto la sospensione dei termini per la notifica degli atti di accertamento IMU a seguito di emergenze straordinarie (ad esempio durante il periodo Covid-19, dove i termini sono stati prorogati di 85 giorni) . Si tratta di eventi che incidono sui tempi della riscossione, senza però cancellare l’obbligo di pagamento una volta concluso il periodo di sospensione.

La procedura ufficiale per sospendere l’IMU

L’iter per la sospensione del pagamento IMU deve essere intrapreso tempestivamente, soprattutto in caso di ricorso contro la cartella di pagamento. Ecco i passaggi principali:

  • Presentazione della richiesta di sospensione: il contribuente deve presentare una domanda formale al Comune allegando tutta la documentazione che attesta il ricorso promosso davanti alla Commissione Tributaria .
  • Valutazione da parte del Comune: una volta ricevuta la richiesta, l’ente verifica i presupposti e la documentazione. La sospensione può essere concessa prima direttamente dal Comune oppure successivamente su indicazione della Commissione Tributaria.
  • Tempistiche: la procedura si conclude generalmente entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza. Non si applica il silenzio assenso o diniego e, in assenza di risposta, si può presentare una dichiarazione sostitutiva dell’interessato .

Se il ricorso viene accolto, il pagamento dell’IMU viene annullato o rimodulato secondo la decisione finale della Commissione. In caso di rigetto, il contribuente dovrà versare l’importo dovuto, eventualmente maggiorato da interessi di mora.

Difendersi dagli avvisi di pagamento tardivi

Molti contribuenti si trovano a dover rispondere ad avvisi di pagamento riferiti a periodi di imposta risalenti, talvolta anche di 5 o 10 anni fa. In questi casi è cruciale:

  • Verificare le date di scadenza dei versamenti e quando sono stati notificati eventuali atti.
  • Controllare la regolarità della notifica, che deve rispettare i termini di legge (generalmente 5 anni dalla scadenza del tributo).
  • In caso di notifica oltre i termini, presentare opposizione per prescrizione del credito tributario .
  • Se si sospetta un errore, è possibile richiedere l’annullamento in autotutela presso il Comune, allegando le prove necessarie (ad esempio documentazione che attesti la prescrizione del debito).

Cos’è la prescrizione e come si accerta

La (prescrizione) è l’istituto giuridico che estingue l’obbligo al pagamento di un debito tributario se non è stato richiesto nei termini stabiliti dalla legge. Per l’IMU il termine è generalmente di 5 anni. Se il Comune non ha notificato alcun atto in questo intervallo temporale, il contribuente può legittimamente rifiutarsi di pagare.

Esenzioni e riduzioni IMU: casi particolari

Oltre alla sospensione, vi sono numerosi casi di esenzione totale o parziale. I più rilevanti sono:

  • Abitazione principale: l’IMU non è dovuta se l’immobile è adibito a propria dimora abituale e vi si risiede anagraficamente, con eccezione delle case di lusso.
  • Immobili dati in comodato: la legge prevede la riduzione dell’IMU del 50% se il comodato è concesso a parenti in linea retta entro il primo grado, che utilizzano l’immobile come propria abitazione principale.
  • Immobili assegnati a ex coniugi: l’ex coniuge che riceve l’assegnazione della casa familiare può essere esonerato dall’IMU, a patto che l’immobile resti adibito ad abitazione principale.
  • Altri casi di esenzione: rientrano nella casistica anche i fabbricati rurali ad uso strumentale, gli immobili appartenenti a Onlus, enti religiosi o associazioni di promozione sociale, e i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili.

Tutte le esenzioni devono essere autocertificate dal contribuente e comunicate al Comune seguendo la procedura indicata sul sito istituzionale o tramite i modelli specifici che vengono messi a disposizione.

Consigli operativi e attenzione alle scadenze

Affinché la procedura sia efficace e si eviti di incorrere in contenziosi, è consigliabile:

  • Mantenere sempre traccia della corrispondenza col Comune e conservare le ricevute di presentazione delle istanze di sospensione, opposizione o annullamento.
  • Verificare la regolarità degli atti ricevuti, soprattutto le modalità di notifica da parte del Comune o dell’agente di riscossione.
  • Chiedere sempre assistenza ad un professionista (commercialista, avvocato tributarista) quando si riceve una cartella di pagamento per importi elevati o con dubbi sulla legittimità della richiesta.
  • In caso di attivazione di procedura esecutiva (pignoramento o fermo amministrativo), ricorrere immediatamente presentando la documentazione che attesta la richiesta di sospensione o la prescrizione del debito tributario .

È importante muoversi con tempestività: molte procedure hanno scadenze precise (ad esempio il termine di 60 giorni per presentare ricorso) e il mancato rispetto può comportare la decadenza dal diritto di opposizione.

In sintesi, non pagare l’IMU è possibile solo in presenza di specifiche condizioni previste dalla legge: contenzioso in corso, prescrizione del tributo, esenzione per abitazione principale o per situazioni particolari. Per sospendere ufficialmente il pagamento occorre seguire l’iter indicato dal Comune, allegare la documentazione richiesta e rispettare tutte le scadenze. La conoscenza puntuale delle norme e la tempestività nell’attivare le procedure sono le migliori strategie per tutelare i propri diritti, evitando spese inutili e spiacevoli contenziosi con l’ente locale.

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