Attenzione alle tasse sulla pensione: ecco come pagarne meno legalmente

Il tema della tassazione sulle pensioni rappresenta una delle principali preoccupazioni per i cittadini italiani che si avvicinano all’età pensionabile o che già percepiscono un trattamento previdenziale. L’aumento generalizzato del costo della vita, insieme ai cambiamenti frequenti della normativa fiscale, rende fondamentale essere informati e adottare strategie legali per contenere quanto più possibile il prelievo fiscale sul proprio assegno mensile. Le tasse sulla pensione sono infatti una parte inevitabile della vita di quasi ogni pensionato italiano, ma spesso è possibile ridurle sensibilmente attraverso scelte consapevoli e un’attenta pianificazione.

Come funziona la tassazione sulle pensioni in Italia

In Italia la pensione è considerata a tutti gli effetti un reddito, quindi soggetta alla principale imposta diretta: l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). L’ente previdenziale – quasi sempre l’INPS – agisce come sostituto d’imposta: calcola e versa direttamente, per conto del pensionato, quanto dovuto al fisco secondo le aliquote progressive e gli scaglioni di reddito previsti dalla legge.

Le aliquote IRPEF, oggetto di recenti riforme, per il 2025 sono così strutturate:

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro annui; questa fascia copre la maggior parte dei pensionati italiani e comporta una tassazione più contenuta rispetto al passato
  • 35% per redditi compresi tra 28.001 e 60.000 euro annui; il nuovo tetto di 60.000 euro amplia la platea di beneficiari di questa aliquota rispetto al passato, dove la soglia superiore era 50.000 euro
  • Per redditi sopra i 60.000 euro, l’aliquota non è ancora stata ufficializzata, ma si ipotizza permane il precedente valore del 43%

L’aggiornamento degli scaglioni e delle aliquote IRPEF, oltre a introdurre una maggiore equità nella distribuzione delle imposte, offre la concreta possibilità di pagare meno tasse rispetto agli anni precedenti, specialmente per i redditi pensionistici medio-bassi . Tuttavia, anche con questi cambiamenti normativi, la pressione fiscale resta significativa: per questo motivo conoscere i principali strumenti di ottimizzazione fiscale è decisivo.

Le principali strategie legali per ridurre le tasse sulla pensione

La riduzione legale delle tasse sulla pensione passa sia attraverso l’uso intelligente delle detrazioni e deduzioni fiscali, sia tramite altre strategie consentite dall’attuale quadro normativo.

Detrazioni e deduzioni: le opportunità più immediate

Ogni pensionato ha diritto a specifiche detrazioni per reddito da pensione, che riducono l’imponibile su cui si calcola l’IRPEF. Inoltre, molte spese sostenute durante l’anno possono essere portate in detrazione o deduzione:

  • Spese sanitarie: tutte le spese mediche certificate, farmaci, visite specialistiche e dispositivi medici sono detraibili in misura variabile; il diritto alla detrazione va esercitato conservando gli scontrini e inserendo i dati corretti nella dichiarazione dei redditi
  • Contributi previdenziali per colf, badanti e assistenti personali sono deducibili, alleggerendo l’imponibile pensionistico.
  • Spese di istruzione per figli o nipoti a carico; anche alcune spese per rette scuole o università possono essere portate in detrazione.
  • Donazioni a enti benefici o organizzazioni non profit vengono parzialmente detratte dall’imposta dovuta.

Molti pensionati sottovalutano l’importanza di raccogliere in modo puntuale questa documentazione e rischiano così di pagare più tasse del necessario .

Controllare le trattenute e chiedere consulenza qualificata

Un errore frequente riguarda la scarsa attenzione alla Certificazione Unica (CU) rilasciata dall’ente previdenziale. Gli errori o le omissioni nelle trattenute possono essere corretti rivolgendosi a un CAF che, gratuitamente o con costi contenuti, verifica ogni elemento e suggerisce modifiche per recuperare eventuali crediti d’imposta o ottenere un rimborso per le eccedenze versate . Una consulenza personalizzata consente di individuare tutte le agevolazioni spettanti in funzione della propria situazione familiare e patrimoniale.

Residenza fiscale all’estero: opportunità e limiti

Negli ultimi anni si è diffusa l’opzione di trasferire la residenza fiscale in Paesi con una tassazione più favorevole. Alcuni Stati – in particolare Portogallo, Tunisia e Cipro – offrono regimi agevolati specificamente rivolti ai pensionati stranieri, consentendo loro di percepire la pensione lorda, azzerando o riducendo fortemente le trattenute IRPEF applicate dall’Italia .

Questa strada presuppone, però, una scelta di vita reale: per essere riconosciuti fiscalmente residenti in un altro Stato, occorre:

  • Trasferire la dimora abituale all’estero per almeno 183 giorni l’anno
  • Iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)
  • Dimostrare la reale radicazione nello Stato di destinazione, sia dal punto di vista abitativo che sociale

Sebbene la tentazione di azzerare le tasse sulla pensione sia forte, bisogna valutare con attenzione i pro e i contro, dal momento che si rinuncia ad alcune tutele sanitarie e sociali garantite in Italia. Inoltre, i regimi agevolati possono cambiare per decisioni dei governi locali o in seguito a nuovi accordi bilaterali tra l’Italia e i Paesi di destinazione.

Piccoli accorgimenti e aggiornamenti normativi: ridurre la pressione fiscale anno dopo anno

La strategia più efficace per pagare legalmente meno tasse sulla pensione parte da una corretta informazione e da una continua aggiornamento delle proprie conoscenze fiscali:

  • Verificare annualmente le novità su aliquote, scaglioni e detrazioni. Negli ultimi anni, le riforme IRPEF hanno modificato profondamente la struttura della tassazione: eventi di questo tipo possono determinare risparmi fiscali considerevoli anche senza altri interventi .
  • Conservare con cura tutta la documentazione utile: scontrini farmaceutici, ricevute di pagamento, attestati di donazione e spese scolastiche. Una dichiarazione dei redditi incompleta o errata impedisce di sfruttare tutte le deduzioni spettanti.
  • Rivolgersi periodicamente a professionisti (CAF, commercialisti) che, grazie all’aggiornamento costante e alla conoscenza della materia, possono suggerire interventi mirati per ottimizzare la tassazione in base alla situazione personale.

Nella prospettiva dei prossimi anni, è prevedibile che il sistema fiscale italiano continui a evolversi anche sulla scia di direttive europee e cambiamenti sociali. Per questa ragione, mantenersi aggiornati sulle modifiche alla normativa IRPEF e sulle nuove agevolazioni dedicate ai pensionati risulta sempre più importante.

Chi è attento, informato e pronto ad agire per tempo può ridurre davvero in modo significativo la pressione fiscale sulla propria pensione, garantendo maggiore sicurezza economica per sé e la propria famiglia, il tutto nel pieno rispetto della legge.

Lascia un commento