L’interesse per erogatori di acqua filtrata e i nuovi incentivi comunali approvati o previsti per il mese di giugno nasce da una crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e il diritto all’acqua di qualità. Molti comuni italiani stanno attuando misure e campagne mirate all’installazione di sistemi di filtraggio, con l’obiettivo non solo di migliorare la qualità dell’acqua pubblica ma anche di ridurre drasticamente il consumo di plastica monouso, come bottiglie e confezioni. Questo approccio, in linea con le direttive europee sull’economia circolare e la tutela ambientale, coinvolge cittadini, scuole e aziende in progetti concreti e con una portata diretta sul territorio urbano e collettivo.
Il contesto normativo e gli obiettivi degli incentivi
Il quadro degli incentivi comunali per favorire l’installazione di erogatori di acqua filtrata si è arricchito negli ultimi anni grazie a politiche nazionali, regionali e locali volte a promuovere pratiche più sostenibili. Al centro di molte iniziative vi sono i cosiddetti Bonus Acqua Potabile o bonus depuratore, forme di agevolazione che prevedono contributi economici per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio domestico e collettivo.
In particolare, i Comuni che scelgono di investire in questa direzione puntano su una doppia valorizzazione ambientale e sociale: da un lato stimolano la popolazione a fidarsi dell’acqua del rubinetto – sottoposta a rigorosi controlli di qualità secondo il parametro dell’acqua potabile – dall’altro riducono enormemente il quantitativo di rifiuti plastici generati ogni anno dalla distribuzione e dal consumo di acqua in bottiglia.
Un esempio concreto di questo approccio è rappresentato dall’iniziativa attuata recentemente dalla città di Piacenza, che ha avviato il progetto “Plastic Free” nelle scuole primarie, installando una rete di 19 erogatori di acqua filtrata destinati a oltre mille studenti. Tale scelta, realizzata grazie a contributi regionali e comunali, testimonia la crescente volontà di coinvolgere anche le nuove generazioni nella lotta agli sprechi e nella promozione di uno stile di vita più attento all’ambiente.
Funzionamento degli erogatori e benefici per la comunità
Gli erogatori di acqua filtrata pubblici e domestici sono dispositivi progettati per migliorare la qualità dell’acqua proveniente dall’acquedotto. Essi utilizzano filtri a carbone attivo, sistemi di osmosi inversa o tecnologie di mineralizzazione e addizione di anidride carbonica alimentare, a seconda delle esigenze, per trattare l’acqua eliminando cloro, metalli pesanti, batteri e odori indesiderati.
I vantaggi per la collettività sono molteplici:
- Riduzione dell’impatto ambientale: meno bottiglie di plastica in circolazione comporta meno rifiuti e un minore costo di smaltimento e riciclo.
- Risparmio economico: le famiglie e le strutture pubbliche riducono l’acquisto di acqua confezionata.
- Migliore qualità e sicurezza dell’acqua: i sistemi di filtraggio garantiscono acqua buona da bere, costantemente controllata.
- Educazione e sensibilizzazione: installare erogatori nelle scuole, ad esempio, offre ai giovani una concreta occasione di imparare l’importanza della sostenibilità ambientale.
L’installazione progressiva di questi sistemi nei luoghi pubblici sta diventando parte integrante di una più ampia strategia nazionale ed europea verso comunità plastic free e città sempre più attente al benessere collettivo.
Gli incentivi comunali di giugno: modalità e destinatari
Molti comuni, in concomitanza con la conclusione dell’anno scolastico o prima dell’inizio dell’estate, lanciano bandi e incentivi per promuovere l’installazione di erogatori nei luoghi pubblici, nelle scuole, nelle aziende e anche nelle abitazioni private. In certi casi, il finanziamento deriva da fondi regionali (come quelli erogati da ATERSIR in Emilia-Romagna), in altri da fondi stanziati direttamente dal bilancio comunale oppure da misure come il Bonus Acqua Potabile riconfermato dalla Legge di Bilancio 2025 e oggetto di modifiche per favorire una platea più ampia di beneficiari.
Gli incentivi comunali a giugno tipicamente prevedono:
- Contributi a fondo perduto per l’acquisto e l’installazione di nuove apparecchiature di filtraggio nelle abitazioni e nelle sedi aziendali.
- Installazione gratuita di erogatori nelle scuole, nei centri sportivi, nei parchi e nelle piazze cittadine.
- Campagne di sensibilizzazione e distribuzione di borracce riutilizzabili alla popolazione scolastica e ai cittadini.
L’importo riconosciuto varia in base al tipo di beneficiario: le persone fisiche possono ottenere un contributo fino a 1.000 euro per ciascun immobile, le imprese e gli enti fino a 5.000 euro per ogni unità immobiliare adibita ad attività. L’obiettivo è incentivare rapidamente la diffusione dei dispositivi entro la stagione estiva, quando cresce la domanda di acqua e il rischio di consumo eccessivo di plastica aumenta.
Prospettive e impatto futuro
Le politiche di incentivo all’adozione di erogatori di acqua filtrata, soprattutto tramite bandi e contributi comunali lanciati ogni anno nei mesi di maggiore sensibilità ambientale, sono destinate ad avere effetti duraturi e sistemici nella gestione delle risorse idriche urbane.
L’impegno a migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto e a eliminare il superfluo ricorso all’acqua confezionata rappresenta la strada maestra per la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile. Le città che investono nell’accesso a fonti pubbliche di acqua sicura e sempre disponibile si candidano a essere modelli di buone pratiche sia per gli altri centri italiani sia per i cittadini stessi, sempre più coinvolti direttamente nella tutela del bene comune.
La presenza di erogatori in scuole, aziende, palestre, parchi e sedi pubbliche richiama il tema della responsabilità condivisa e della costruzione di sostenibilità diffusa: ogni cittadino, utilizzando un erogatore di acqua filtrata, contribuisce in modo concreto a ridurre la produzione di rifiuti, a contenere i costi dei servizi pubblici e a preservare una risorsa preziosa come l’acqua.
In sintesi, giugno segna un nuovo passo avanti per molte amministrazioni comunali che non solo offrono incentivi economici, ma aprono la strada a una vera e propria rivoluzione culturale nel modo di intendere e vivere il rapporto con l’acqua pubblica e con l’ambiente.