La presenza di muffa sui libri rappresenta una delle minacce più insidiose per la conservazione di materiali bibliografici sia antichi sia moderni. Questo problema, se affrontato in maniera scorretta, può compromettere in modo permanente l’integrità delle pagine, delle rilegature e delle copertine, oltre a favorire la propagazione delle spore in altri ambienti della biblioteca o dell’abitazione. Per questo motivo, i bibliotecari consigliano di seguire un processo rigoroso e meticoloso, basato sulle migliori pratiche di conservazione e su procedure testate nel tempo, per salvare i volumi contaminati e limitarne il danneggiamento.
Identificare e valutare l’estensione del danno
La prima fase consiste nell’identificare il tipo di muffa e la gravità dell’infestazione. Le spore fungine si sviluppano in presenza di umidità e scarsità di ventilazione, aggredendo carta, tessuti e materiali organici presenti nei libri. I segni comuni sono macchie grigie, verdi o nere, odore pungente e indebolimento delle pagine. A questo punto bisogna valutare se l’attacco è circoscritto o diffuso e quanti volumi sono coinvolti; l’isolamento immediato del materiale sospetto è raccomandato per prevenire la contaminazione del resto della collezione e degli ambienti circostanti.
Nei casi più gravi—ad esempio quando sono colpite intere scaffalature in biblioteche pubbliche o archivi—viene suggerito di isolare completamente gli ambienti, ridurre l’umidità relativa e proteggersi con dispositivi individuali: guanti, mascherina FFP2, tute usa e getta, per evitare l’inalazione o il contatto diretto con le spore.
Processo di pulizia raccomandato
Una volta isolato il libro o il gruppo di libri, il processo di recupero prevede diversi passaggi fondamentali:
- Aspirazione delle spore: Utilizzare un aspirapolvere con filtro HEPA, strumento fondamentale nella procedura professionale, per rimuovere la polvere e le spore dalla superficie, dai bordi, dal dorso e dall’interno del volume. È fondamentale non usare aspirapolveri senza questo tipo di filtro, perché le spore potrebbero essere disperse nell’aria invece che trattenute.
- Rimozione manuale: Per le tracce persistenti, ricorrere a uno spazzolino da denti morbido oppure a una spugnetta leggermente inumidita—mai bagnata—sempre procedendo con delicatezza, evitando di sfregare energicamente per non lacerare la carta.
- Deumidificazione: Un metodo efficace è riporre il libro in una scatola di plastica con silica gel—molto utile anche quello usato per le lettiere dei gatti—per 24-48 ore. In questo modo si eliminerà l’umidità residua che alimenta la muffa. Dopo questo trattamento il volume va di nuovo pulito dalle eventuali tracce residue con uno strumento morbido.
- Trattamenti alternativi: Nei casi in cui il libro sia molto delicato, può essere riposto in un sacchetto sigillato e posizionato nel freezer; il congelamento uccide le spore senza bagnare il volume, ma all’estrazione occorre evitare la formazione di condensa, lasciando il libro acclimatare lentamente, ancora sigillato, a temperatura ambiente.
È importante addirittura gettare via guanti, tute, filtri o spazzolini dopo ogni sessione di pulizia per evitare che le spore si trasferiscano altrove. Infine, occorre sanificare accuratamente anche la libreria e gli scaffali, preferendo detergenti e alcool etilico.
I trattamenti professionali e i limiti del fai-da-te
Laddove si abbia a che fare con libri di pregio, antichi o rari, è sempre consigliato l’intervento di restauratori professionisti o esperti in conservazione, in grado di intervenire senza causare danni collaterali. I professionisti dispongono di tecniche più sofisticate, come la disinfestazione mediante ossido di etilene, che risulta essere tra i metodi più efficaci per neutralizzare muffe e insetti nei materiali bibliotecari senza il rischio di deterioramento diretto del supporto cartaceo. Tuttavia, l’impiego di agenti chimici o avanzati sistemi di disinfezione è vietato o regolamentato in ambito domestico e deve essere eseguito solo in strutture specializzate per tutelare la salute e la sicurezza.
Le biblioteche e i musei si basano inoltre su precisi parametri climatici per prevenire la diffusione e la crescita di muffa nei depositi librari: temperature tra 18 e 22 °C con umidità relativa non superiore al 50-55%, secondo le principali normative ISO 11799 e linee guida nazionali e internazionali.
Prevenzione: buone pratiche e conservazione a lungo termine
La prevenzione resta il principale strumento per salvaguardare nel tempo i libri dalla muffa. Oltre al controllo costante della temperatura e dell’umidità, è fondamentale:
- Garantire una ventilazione regolare dei locali ove sono conservati i volumi.
- Alloggiare i libri in scaffalature sollevate da terra e a distanza dalle pareti esterne, per ridurre il rischio di umidità di risalita.
- Evitate l’acquisto di mobili in materiali organici trattati in modo non idoneo o non specificamente progettati per archivi e biblioteche.
- Ispezionare regolarmente le collezioni, soprattutto dopo periodi di pioggia o umidità elevata, intervenendo tempestivamente su qualsiasi segnale di muffa.
- Non utilizzare spray, disinfettanti generici o prodotti domestici che non siano specificatamente testati su carta; rischierebbero di causare danni irrimediabili.
Il ruolo degli oli essenziali e delle nuove tecnologie
Recentemente la ricerca ha esplorato anche l’uso di oli essenziali e trattamenti naturali come metodi supportivi nel rallentare la crescita delle muffe su materiali cartacei e beni culturali. Tuttavia, queste tecniche devono essere utilizzate con cautela e solo dopo un test su piccole aree meno sensibili, poiché la carta può essere sensibile a solventi naturali e volatilità elevata di molte essenze.
Oltre a tecniche tradizionali, sono oggi in sperimentazione procedure di decontaminazione a base di plasma freddo o di atmosfera controllata, che permettono la bonifica anche su larga scala senza contatto diretto con la carta. Tuttavia, questi metodi avanzati rimangono appannaggio esclusivo di laboratori e restauratori, sono costosi e devono essere valutati caso per caso in base ai rischi e al valore del materiale trattato.
In sintesi, la lotta alla muffa sui libri necessita di un approccio basato sia sulla rapidità d’azione che sull’adozione di tecniche prudenti e scientificamente validate, unite a una costante attenzione nella conservazione. Per collezioni di pregio o per casi particolarmente gravi, solo il supporto di personale specializzato può garantire risultati sicuri e durevoli, salvando la memoria scritta dalla distruzione silenziosa dei microrganismi.