Negli ultimi anni si è assistito a una crescente attenzione riguardo alle disparità retributive per i progettisti architettonici in Italia. Il livello dei compensi per questa professione non solo varia sensibilmente tra singoli professionisti, ma risente profondamente anche della regione in cui si sceglie di esercitare. Questa marcata differenza dipende sia dall’economia locale, sia dal numero di iscritti all’Albo professionale, sia dal contesto urbanistico e imprenditoriale che caratterizza ciascun territorio.
Differenze economiche tra le regioni
I dati più recenti raccolti dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti mettono in luce una realtà variabile. I redditi medi annui spaziano da 18.991 a 75.253 euro, denotando un divario significativo tra il Nord e il Sud della Penisola. Le regioni con i guadagni più elevati per i progettisti architettonici sono collocate principalmente nell’arco alpino e nella fascia centrale dell’Italia, con il Trentino Alto Adige che svetta nettamente su tutte le altre, seguito, a ruota, da Valle d’Aosta, Umbria, Marche ed Emilia Romagna. Al contrario, regioni come la Calabria, la Sicilia e la Sardegna registrano le retribuzioni medie più basse, con differenze che in alcuni casi superano i trentamila euro annui.
Questa polarizzazione trova spiegazione non solo nella diversa densità di popolazione, ma anche nelle opportunità professionali legate al tessuto economico e all’espansione edilizia che tipicamente premia le aree più industrializzate e floride del Nord.
Le regioni dove i progettisti guadagnano di più
Proprio l’aggiornamento 2025 della classifica retributiva mostra con chiarezza il podio delle regioni più lucrative per i progettisti architettonici:
- Trentino Alto Adige: 75.253 euro
- Valle d’Aosta: 71.798 euro
- Umbria: 61.035 euro
- Marche: 59.113 euro
- Emilia Romagna: 58.628 euro
Il Trentino Alto Adige si conferma come l’area più vantaggiosa in termini di reddito medio, offrendo condizioni economiche superiori grazie a una serie di fattori: un mercato edilizio dinamico, una competizione professionale meno agguerrita rispetto alle grandi città e un sistema di autonomia regionale che supporta politiche di sviluppo sostenibile. La Valle d’Aosta, pur avendo un numero molto ridotto di architetti iscritti all’Albo (solo 265), garantisce a ciascuno di loro redditi medi che superano i 70.000 euro, confermando quanto una minor concorrenza possa incidere sulle opportunità di guadagno individuale.
L’Umbria e le Marche rappresentano un’ulteriore anomalia positiva nel contesto del Centro Italia, a fronte di una popolazione e di un’economia meno estesa rispetto alle regioni limitrofe, ma con una solida presenza di aziende e un tessuto produttivo di media grandezza che sostiene investimenti in progetti architettonici di rilievo.
L’Emilia Romagna, infine, unisce una forte spinta industriale a un vivace circuito di committenza pubblica e privata, confermando i valori medi attorno ai 58.600 euro. Le grandi città dell’Emilia come Bologna sono ben note non solo per la richiesta di nuovi professionisti ma anche per politiche di crescita che da anni attirano giovani architetti.
Lombardia, Lazio e le altre aree di tendenza
Se si analizzano anche le prospettive occupazionali e la vitalità del mercato edilizio, regioni come Lombardia ed Lazio rappresentano comunque delle solide opportunità, pur posizionandosi leggermente al di sotto delle cinque capolista per guadagno puro. La Lombardia ospita il più alto numero di architetti in Italia, con quasi 20 mila iscritti e un reddito medio che si attesta intorno ai 44.000 euro. Il vasto panorama di imprese, la forte concentrazione urbana e la continua richiesta di innovazione architettonica pongono Milano e altre città lombarde tra le mete favorite dai professionisti in cerca di crescita e, soprattutto, di stabilità economica.
Anche il Lazio, con Roma, si posiziona tra le regioni in cui il settore delle costruzioni e l’architettura mantengono un ruolo di primo rilievo sia per l’attività pubblica sia per quella privata, offrendo opportunità lavorative di alto livello specialmente in ambiti legati alla riqualificazione urbana e al restauro dei beni culturali.
Città e province particolarmente vantaggiose
Dentro alcune regioni spiccano province specifiche in cui i guadagni sono più elevati:
- Bologna: punto di riferimento per l’intera Emilia-Romagna, non solo dal punto di vista retributivo ma anche per le numerose opportunità lavorative nel settore edilizio e per la presenza di importanti aziende italiane e straniere.
- Torino: pur offrendo stipendi leggermente più bassi rispetto a Milano, resta un polo cruciale per architetti e creativi grazie all’indotto delle start-up e delle imprese automobilistiche.
- Bergamo: nota per il comparto industriale, rientra anch’essa tra le città italiane dove è più facile trovare lavoro come tecnico e progettista.
Le regioni meno convenienti
All’estremo opposto della classifica vi sono invece le regioni del Sud dove i guadagni medi si riducono drasticamente. In Calabria, ad esempio, il reddito medio dichiarato è di poco superiore a 10.000 euro all’anno, mentre tra Sicilia e Sardegna la cifra media si aggira sui 13.700 euro, segnando un distacco di oltre 60.000 euro rispetto ai territori più ricchi. L’elevata concorrenza tra professionisti, la scarsità di grandi commesse e un tessuto produttivo meno sviluppato rappresentano i principali fattori di questo divario. Nelle città del Sud, nonostante la presenza di numerosi iscritti all’Albo come a Catania, manca spesso un flusso di incarichi che possa garantire un livello di retribuzione dignitoso come quello delle regioni settentrionali e centrali.
Questa situazione accentua la tendenza alla migrazione dei giovani progettisti, i quali scelgono spesso di trasferirsi nelle città o nelle regioni economicamente più prospere per poter accedere a stipendi più elevati e a maggiori possibilità di carriera. Questo fenomeno sociale contribuisce a rafforzare il divario tra Nord e Sud, rendendo necessario un attento ragionamento in fase di pianificazione del proprio percorso professionale.
Conclusioni e prospettive per i progettisti architettonici
Chi si appresta a intraprendere una carriera come progettista architettonico in Italia deve quindi valutare con attenzione il contesto regionale e le dinamiche del mercato locale. Sebbene il Nord e alcune regioni centrali garantiscano redditi più alti e una maggiore offerta di incarichi, ogni territorio presenta peculiarità proprie: in alcuni casi una bassa densità di colleghi può tradursi in maggiori possibilità professionali e compensi più generosi, come dimostrano piccoli territori alpini come la Valle d’Aosta.
Il tessuto produttivo, le opportunità di sviluppo urbano, la presenza di grandi aziende, ma anche la dimensione della comunità professionale sono elementi chiave che ogni futuro architetto dovrebbe considerare per effettuare scelte informate e massimizzare il proprio potenziale di guadagno. In definitiva, il settore offre ancora spazio di crescita per chi è disposto a muoversi, specializzarsi e adattarsi ai mutamenti di un mercato in continua trasformazione, privilegiando le realtà regionali più dinamiche e performanti.